Nella Dakar del 1988, finalmente anche i piloti italiani poterono utilizzare la leggendaria Honda NXR 750, la moto da cui poi è derivata l’Africa Twin 650.
Andrea Balestrieri descrive così la sua moto durante il Motorshow di Bologna: “rispetto alla monocilindrica dell’anno scorso è tutt’altra cosa, è una moto molto equilibrata che si puó riprendere in quinta da 2.000 giri senza alcun problema.
Sugli sterrati raggiunge i 190 km/h, nonostante sia pesante e voluminosa si manovra bene e la sella è comoda e non affaticante.
Il motore è meno tirato rispetto al mono e questo va a tutto vantaggio dell’affidabilità.
In HRC hanno reso l’erogazione di questa moto fluida e costante ad ogni regime, adottando per lo più soluzioni astute per agevolare il lavoro dei meccanici per le operazioni di manutenzione.
Sul cilindro è stata ricavata una finestrella per il controllo della fase e la registrazione delle punterie.
La stampella laterale è stata attentamente studiata per fornire il miglior ancoraggio sulla sabbia.
Sulla mia moto la Honda Italia ha montato una bussola da elicottero e due tripmaster elettronici.
Pensate che i fari anteriori sono così potenti che abbiamo fatto fatica a trovare una griglia adatta a sopportare il calore sviluppato.
La capienza del serbatoio è di 55 litri (di cui 20 nel retrotreno, 17,5 nei due alloggi laterali). La moto pesa 180kg a vuoto e circa 230kg a pieno carico, monta pneumatici Michelin Desert tassellati.
Guarda qui la Gallery sulla NXR750 !!!
LA PROVA
La NXR 750 (telaio n.7002) è una moto appositamente creata per correre del deserto della Parigi/Dakar, sull’asfalto la stampella laterale è talmente lunga che mantiene la moto quasi verticale e per una persona normale non è mica tanto facile salirci sopra, la sella è infatti a circa 1 metro da terra.
Per avviarla bisogna aprire i rubinetti della benzina, tirare l’arricchitore e dare un paio di bei calcioni alla pedivella.
Frenata e sospensioni di prim’ordine, docile più di quanto non si potesse immaginare, entusiasmante il tiro del motore sempre pronto e regolare.
Il bilanciamento della moto prevede che il peso gravi sul retrotreno per non richiedere particolari sforzi al pilota nell’affrontare ostacoli in gara.
Particolare il cambio, se non viene azionata la frizione (dura) non è possibile effettuare una cambiata.
La strumentazione spartana è costiuita da un termometro, da una bussola, da un orologio e da un tripmaster che si rivela essere un vero e proprio computer di bordo con tutte le informazioni che possono servire al pilota.
L’idea complessiva della moto è quella di un orologio millimetrico realizzato da valenti artigiani che non hanno badato a spese, lesinando tonnellate di cura e attenzione in ogni singolo particolare.
Ma sono stati in particolare Claudio Terruzzi ed Edi Orioli a rendere uniche e indimenticabili queste moto con le loro imprese durante la decima Parigi Dakar, rendendo immortali le loro gesta di chilometri, sabbia e fatica attraverso le insidie del deserto e le migliaia di chilometri delle loro avventure.
Qui potete vedere alcune immagini iconiche di Claudio Terruzzi in sella alla NXR 750 durante la corsa.
Fonte: Tuttomoto, Gennaio 1988, pag. 50-63.
Grazie a Claudio Terruzzi per il materiale fotografico